In questa sezione si possono trovare articoli e pubblicazioni riguardanti la mia attività di ricerca storica e tecnologica, quando possibile messi a disposizione gratuitamente.
Nella sezione “Download” sono inoltre scaricabili sempre gratuitamente spartiti, metodi e altra documentazione originale che viene periodicamente integrata.
Estratto dagli atti del convegno “Il mandolino a Milano e in Lombardia nei secoli XVIII e XIX” – maggio 2022.
L’utilizzo di plettri in corteccia di ciliegio è documentata fin da epoca antica per l’uso su strumenti con corde di budello. Un raro ritrovamento di alcuni di questi plettri originali ha permesso una ricerca più approfondita e la realizzazione di alcuni test.
Estratto dagli atti del convegno “Il mandolino a Milano e in Lombardia nei secoli XVIII e XIX” – maggio 2022.
Carlo Guadagnini fu uno dei primi liutai a produrre con regolarità mandolini a sei corde semplici fin dalla seconda metà del 1700: viene qui riassunta la mia ricerca culminata nella realizzazione di alcune copie.
Un volume che, attraverso la vita di Giovan Battista Maldura, grande virtuoso della fine dell’ottocento, racconta la nascita del mandolino romano moderno (poi adottato e sviluppato anche da Embergher) e la Roma di quell’epoca.
Acquistabile su Amazon nella versione italiana o inglese.
(Con una breve storia del mandolino romano da Maldura-De Santis a Embergher)
Un elenco completo dei brevetti di mandolino depositati in Italia fino al 1930, tratto dai documenti ufficiali e originali.
Il primo e più importante, quello di Maldura, racconta anche dell'”invenzione” del mandolino romano moderno.
Rilievo in scala 1:1 di un mandolino Luigi Embergher serie 5bis – 1921 (2 fogli, 70×100 cm).
In vendita su www.soundohm.com
Note per una identificazione organologica (e musicale).
Il mandolino cremonese o bresciano e il mandolino toscano sono strumenti spesso confusi, ma in realtà sono ben distinti dal punto di vista organologico e dunque anche da quello musicale…
Informazioni sulla bottega Embergher a Roma tra il 1893 e il 1937 dagli annuari dell’epoca.
Il primo periodo di attività di Luigi Embergher a Roma, dopo il suo trasferimento da Arpino, come pure l’anno in cui questa attività ebbe inizio e il susseguirsi dei diversi indirizzi via via avuti, sono esposti in modo spesso contraddittorio dalle fonti anche più recenti e manca ad oggi un serio e documentato lavoro di archivio che supporti una ricostruzione attendibile.
Una nuova fonte iconografica “stradivariana” e ipotesi di ricostruzione filologica
Il colascione è strumento di cui molto si è scritto e poco si sa con certezza, almeno per quanto attiene alla prassi esecutiva; altrettanto poco noto è l’uso del colascioncino (lo strumento di taglia più piccola della famiglia) e del mandolino cremonese o bresciano, di cui ci sono giunte solo pochissime musiche scritte, a fronte di tracce storicamente attendibili di un uso molto diffuso tra il XVIII secolo e l’inizio del XIX.
Rilievo in scala 1:1 di un mandolino Giovanni De Santis – 1888 (2 fogli).
Rilievo in scala 1:1 di un mandolino Luigi Embergher serie 3 – 1932 (4 fogli).
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