Il mio nuovo Modello CK, che si affianca, come alternativa, a quello più tradizionale, è frutto di una ricerca che mi ha impegnato negli ultimi anni.
Il progetto è nato dalla volontà di sperimentare l’ampliamento della superficie vibrante della tavola armonica, accorgimento certo non nuovo, ma anzi adottato da qualche liutaio già nell’ottocento e via via fino ad oggi, ma stavolta attraverso un’incatenatura e soluzioni costruttive completamente inedite ed esclusive.
Per incrementare la superficie vibrante è stata naturalmente eliminata la buca centrale, sostituita con le due classiche buche laterali alla tastiera, mentre l’impiego di due catene curve in fibra di carbonio (ricoperte in abete), molto rigide, creano una superficie vibrante simile ad una membrana.
A questa forte incatenatura, si unisce il sostegno di una struttura a croce in fibra di carbonio montata sulle fasce, per concentrare l’energia delle corde sulla sollecitazione della tavola, calibrata partendo da uno spessore relativamente alto nella zona del ponte (alla ricerca sia del corpo e del timbro classico, sia dell’equilibrio generale dello strumento) che sfuma in modo progressivo e netto fino al bordo (contribuendo ad una nota di intonazione della cassa molto grave con bassi profondi e prontezza di attacco).
Il risultato è uno strumento con una cassa rigida e una tavola armonica estremamente vibrante, molto sonoro, espressivo, dotato di grande profondità di suono, con un’estetica e una presenza “contemporanea”.